William Shakespeare

LIFE (1564 - 1616)
William Shakespeare was born in Stratford-upon-Avon, Warwickshire, in 1564. His father was a prosperous merchant so William attended the local grammar school. In November 1582, he married Anne Hathaway and the couple had three children.
By 1592 Shakespeare was known in London as an actor and a playwright. From 1594, he worked for the “Lord Chamberlain’s Men”, a company of actors in which Shakespeare was a shareholder. Later in 1603 the company came under the patronage of James I as the “King’s Men”. Unlike most actors and playwrights of his time, Shakespeare was comparatively wealthy. He was able to buy the largest available house in Stratford, where he retired in 1611 after about twenty years in London. He died in 1616.


ACHIEVEMENT
Shakespeare was the most complete and versatile literary talent of his day. His works dealt with issues that were of central importance in his day: social and political conflicts, family obstacles to true love, the pursuit and use of power, revenge, philosophic reflection, to name but a few, all of which are themes that have remained universal to this day and explain Shakespeare’s continuing relevance. The general chronology of his plays falls into four periods:
Pre-1594: Roman plays and medieval drama (Richard III, The Comedy of Errors);
1594-1600: the lives of kings and royalty (Henry V, A Midsummer Night’s Dream);
1600-1608: the great tragedies (Macbeth, King Lear);
Post-1608: romantic tragicomedy or romances (Cymbeline, The Tempest).
Shakespeare was also the greatest poet of his day. He first came to notice for two long poems on classical subjects: Venus and Adonis and The Rape of Lucrece. However, it is in the sequence of sonnets that he displayed his greatness as a non-dramatic poet, with individual sonnets that express an astonishing variety of feelings and thoughts about love, but also about friendship, mortality and immortality, life and art.

Romeo and Juliet

PLOT. The play is set in Verona, where two feuding noble families, the Montagues and the Capulets, live. Young Romeo Montague falls in love with Juliet, the daughter of the Capulets. The two lovers plan to be secretly married by Friar Laurence. But destiny is impeding: in a tragic fight with Juliet’s cousin Tybalt, Romeo’s best friend, Mercurio, is killed and Romeo slays Tybalt in turn. As a result, the Prince of Verona banishes the boy. Before leaving for Mantua, Romeo sleeps with Juliet for the first and last time and bids farewell to her. However, the family is pressing Juliet to marry Paris so that she takes a drug, prepared by Friar Laurence, that will make her seem dead for forty-two hours; meanwhile, the Friar will send a message to Romeo to tell him about the plan. Unfortunately, the letter from Friar Lawrence is delayed and Romeo believed that Juliet is dead. He goes to her tomb to commit a suicide at her side. There, he kills Paris, the drinks the poison he has bought. When Juliet awakens she sees him dead beside her, takes his dagger and kills herself. The two rival families will at last decide to put an end to their feud.

 

From Romeo and Juliet, TOO LIKE THE LIGHTNING

Traduzione

(Juliet) Oh Romeo, Romeo, perché sei tu Romeo? Rinnega tuo padre e rifiuta il tuo nome, o, se non vuoi, giura solo di essere il mio amore, e io non sarò più una Capuleti.

(Romeo) Devo ascoltare ancora, o devo rispondere a questo? 

(J) È solo il tuo nome che mi è nemico. Tu sei te stesso comunque, non un Montecchi. Cos’è Montecchi? Non è una mano, né un piede,
né un braccio, né un volto, né qualunque altra parte
che appartenga a un uomo. Oh, prendi qualche altro nome!
Cosa c’è in un nome? Ciò che chiamiamo rosa,
con qualsiasi altro nome avrebbe lo stesso dolce profumo,
così Romeo, se non si chiamasse Romeo,
conserverebbe quella cara perfezione che possiede
senza quel nome. Romeo, getta via il tuo nome;
e in cambio di quel nome, che non è parte di te,
prendi tutta me stessa.

(R) Ti prendo sulla parola. Chiamami solo amore e sarò di nuovo battezzato;
d’ora in avanti non sarò mai più Romeo.

(J) Che uomo sei tu, che così nascosto dalla notte,
in questo modo inciampi nei miei pensieri?

(R) Con un nome non so come dirti chi sono. il mio nome, cara santa, è odioso a me stesso,
poiché ti è nemico.
L’avessi scritto, strapperei la parola.

(J) Le mie orecchie non hanno ancora bevuto cento parole
da quella lingua pronunciate, eppure ne riconosco il suono.
Non sei tu Romeo, un Montecchi?

(R) Né l’uno né l’altro, bella fanciulla, se entrambi ti dispiacciono.

(J) Come sei arrivato qui, dimmi, e perché?
I muri dell’orto sono molto alti da scalare,
e questo luogo è morte, considerato chi sei,
se qualcuno dei miei parenti ti trova qui.

(R) Con le ali leggere dell’amore ho superato questi muri;  perché i limiti di pietra non possono tenere l’amore fuori, e ciò che l’amore può fare, l’amore osa tentarlo:
quindi i tuoi parenti non sono un ostacolo per me.

(J) Se ti vedranno ti uccideranno.

(R) Ahimè, c’è più pericolo nei tuoi occhi  che in venti delle loro spade. Guardami solo con dolcezza e sarò invulnerabile contro la loro inimicizia.

(J) Non vorrei per tutto il mondo che ti vedessero qui.

(R) Ho il mantello della notte per nascondermi ai loro occhi, e se solo tu mi ami, lascia che mi trovino qui.  Sarebbe meglio che la mia vita finisse per il loro odio che prorogare la morte, se mi manca il tuo amore.

(J) Chi ti ha dato le indicazioni per scoprire questo luogo?

(R) L’amore, che per primo mi ha spinto a cercarlo. Lui mi ha prestato consiglio, io gli ho prestato i miei occhi.  Non sono un pilota, eppure se tu fossi lontana quanto quella vasta spiaggia bagnata dal mare più lontano, io mi ci avventurerei per una tale merce.

(J) Sai che la maschera della notte è sul mio viso, altrimenti un rossore di fanciulla tingerebbe la mia guancia  per ciò che mi hai sentito dire stanotte. Volentieri rispetterei la forma, davvero volentieri rinnegherei ciò che ho detto. Ma addio cerimonie. Mi ami? So che mi dirai di sì e crederò alla tua parola. Eppure, se giuri,  potresti dimostrarti falso. Agli spergiuri degli amanti, dicono che Giove rida. Oh gentile Romeo, se mi ami, dillo sinceramente. O, se pensi che troppo presto mi sia lasciata conquistare, mi acciglierò e sarò capricciosa e ti dirò di no,  così tu mi corteggerai; ma altrimenti non direi di no per tutto il mondo. In verità, bel Montecchi, sono troppo innamorata, e quindi tu puoi pensare il mio comportamento troppo leggero, ma fidati di me, signore, mi dimostrerò più sincera di quelle che hanno più astuzia nel far le ritrose.  Avrei dovuto mostrarmi più cauta, devo confessarlo, ma tu hai sentito di nascosto, prima che me ne accorgessi, il mio sincero amore; quindi scusami, e non attribuire la mia resa all’amore leggero che l’oscura notte ha così rivelato.

(R) Signora, per quella benedetta luna lassù io giuro, che copre d’argento tutte le cime di questi alberi da frutta  -

(J) Oh non giurare sulla luna, la luna incostante, che ogni mese cambia nella sua orbita circolare, affinché il tuo amore non si riveli altrettanto mutevole. 

(R) Su cosa dovrò giurare?

(J) Non giurare per niente.
O se vuoi, giura sulla tua bella persona, che è il dio della mia idolatria, e ti crederò.

(R) Se il caro amore del mio cuore –

(J) Ebbene, non giurare. Sebbene tu sia la mia gioia, non traggo alcuna gioia da questo patto stanotte: è troppo avventato, troppo sconsiderato, troppo improvviso, troppo simile al lampo, che cessa di esistere  prima che uno possa dire “lampeggia”. Amore, buona notte. Questo bocciolo d’amore, maturando al soffio dell’estate, può dimostrarsi un fiore meraviglioso quando ci rivedremo. Buona notte, buona notte. Dolce riposo e pace scendano sul tuo cuore, come quelli che ho nel petto.

Hamlet

The story of Hamlet is a very old one: his name appears in an Iceland verse fragment of 1230, in the Latin Historia Danica and later in Histoires Tragiques, a collection of stories Shakespeare probably used. There also existed an early play about Hamlet, usually known as the Ur-Hamlet, a revenge tragedy.

PLOT. Hamlet, Prince of Denmark, returns from Wittenberg University to the Royal Castle of Elsinore in Denmark. He discovers that his father has recently died and that his mother Gertrude has married Claudius, his father’s brother, who now rules the country. Hamlet is horrified by the revelation of his father’s ghost that the king’s death was not accidental and that the murderer is now king in his place. The ghost makes Hamlet swear that he will avenge the murder. For his own protection, and to conceal his plans, Hamlet pretends to be mad and rejects Ophelia, Polonius’s daughter. In the meantime, a company of actors has arrived at the castle and Hamlet asks them to stage a murder scene, similar to his father’s, in Claudius’s presence. The king’s behavior convinces Hamlet of his guilt. The king fears for his safety and sends Hamlet to England with Rosencrantz and Guildenstern, who are given orders to kill him. Hamlet escape murder and returns to Denmark, where he learns that Ophelia has drowned herself.
Polonius’s son, Laertes, and Claudius organize a fencing match in which Laertes will use a sword a tip dipped in poison. In addiction Claudius prepares a cup of poisoned wine. When Laertes wounds Hamlet, the latter realizes the treachery and stabs Laertes. Before dying Laertes reveal that Claudius is the villain: Hamlet stabs him and forces him to drink the poisoned wine. Then he dies and Fortinbras, a Norwegian prince, becomes the new king of Denmark.

 

From Hamlet, TO BE OR NOT TO BE

Traduzione

Essere o non essere - ecco il problema;
se sia più nobile nell’animo soffrire
i colpi e le frecciate dell’oltraggiosa sorte,
o impugnare le armi contro un mare di sventure,
e, combattendole, farle terminare? Morire, dormire – 
null’altro; e con il sonno dire che poniamo fine
all’angoscia del cuore e ai mille naturali traumi
che la carne eredita. È una fine
da desiderarsi devotamente. Morire, dormire;
dormire, forse sognare. Sì, ecco l’ostacolo; 
perché in quel sonno di morte quali sogni possano venire,
quando ci siamo liberati da questo mortale groviglio,
deve farci riflettere. Ecco la considerazione
che rende la calamità di così lunga vita;
perché chi sopporterebbe le sferzate e le irrisioni del tempo, 
il sopruso dell’oppressore, l’oltraggio dell’uomo superbo,
i tormenti dell’amore disprezzato, i ritardi della legge,
l’insolenza dei potenti, e i rifiuti sdegnosi
che il merito paziente dagli indegni riceve,
quando egli stesso potrebbe i suoi conti saldare 
con un nudo pugnale? Chi questi fardelli sopporterebbe,
gemere e sudare sotto una vita faticosa,
se non fosse che la paura di qualcosa dopo la morte –
l’inesplorato territorio, dal cui confine
nessun viaggiatore ritorna – confonde la volontà, 
e ci fa piuttosto sopportare quei malanni che abbiamo
che volare verso altri che non conosciamo?
Così la coscienza ci rende codardi tutti;
e così il naturale colore della risoluzione
è reso malsano dal pallido aspetto del pensiero, 
e imprese di grande livello e importanza
per questo motivo, le loro correnti deviano
e perdono il nome di azione.

Sonnets

A collection of sonnets by Shakespeare was published in 1609: it includes 154 sonnets developing around three main characters:
the poet, a first person speaking;
a young man he admires;
a dark lady loved by the poet, but also involved in an affair with the young man.
The first 126 sonnets are written to praise the young man and invite him to procreate, the last 28 sonnets, instead, are focused on the poet’s desire for the dark lady.

SONNET XVIII

Traduzione

Dovrei paragonarti ad un giorno d’estate?
Tu sei più leggiadra e più mite.
Forti venti scuotono i graziosi boccioli di Maggio,
E il periodo dell’estate ha una durata troppo breve;
a volte il sole splende troppo ardente,  
E spesso il suo volto aureo si offusca;
E ogni bellezza prima o poi declina,
Rovinata dalla sorte o dal mutevole corso della natura;
Ma la tua eterna estate non svanirà
Né perderà il possesso di quella bellezza che hai  
Né la Morte dirà con orgoglio che tu vaghi nella sua ombra
Quando crescerai al tempo nei versi eterni.
Fino a quando gli uomini possono respirare e gli occhi possono vedere,
Così a lungo vive questo sonetto, e questo ti dà la vita.

 

SONNET CXXX

Traduzione

Gli occhi della mia donna non sono per nulla simili al sole,
il corallo è molto più rosso del rosso delle sue labbra,
se la neve è bianca, allora i suoi seni sono grigiastri:
se i capelli fossero fili di ferro, fili di ferro neri crescerebbero sulla sua testa.
Ho visto rose damascate, rosse e bianche, 
ma tali rose non vedo sulle sue guance,
e in alcuni profumi vi è più delizia,
che nell’alito che la mia donna emana.
Mi piace sentirla parlare, eppure bene so
che la musica ha un molto più piacevole suono; 
ammetto di non aver mai visto una dea camminare,
la mia donna quando cammina schiaccia il suolo.
Eppure per il cielo penso (che) la mia amata (sia) tanto rara
quanto qualsiasi di quelle che lei offuscò con falso confronto.

 

SONNET LXXV

Traduzione

Tu sei per la mia mente come cibo per la vita,
Come le piogge di primavera sono per la terra,
E per goderti in pace combatto la stessa guerra
Che conduce l’avaro per accumular ricchezza.
Prima orgoglioso di possedere e, subito dopo,
Roso da dubbio che il tempo gli scippi il tesoro;
Prima voglioso di restare solo con te,
Poi orgoglioso che il mondo veda il mio piacere.
Talvolta sazio di banchettare del tuo sguardo,
Subito dopo affamato di una tua occhiata;
Non possiedo né perseguo alcun piacere
Se non ciò che ho da te o da te io posso avere.
Così ogni giorno soffro di fame e sazietà,
Di tutto ghiotto e d’ogni cosa privo.

 

SONNET CXVI

Traduzione

Non sia mai ch’io ponga impedimenti
All’unione di anime fedeli; Amore non è amore
Se muta quando scopre un mutamento
O tende a svanire quando l’altro si allontana.
Oh no! Amore è un faro sempre fisso
Che sovrasta la tempesta e non vacilla mai;
È la stella-guida di ogni sperduta barca,
Il cui valore è sconosciuto, benché nota la distanza.
Amore non è soggetto al Tempo, pur se rosee labbra e gote
Dovran cadere sotto la sua curva lama;
Amore non muta in poche ore o settimane,
Ma impavido resiste al giorno estremo del giudizio:
Se questo è errore e mi sarà provato,
Io non ho mai scritto, e nessuno ha mai amato.

 

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