Funzioni logiche

 

COMPLEMENTO DI STATO IN LUOGO
Indica il luogo in cui ci si trova o in cui si verifica l’azione. In latino risponde alla domanda ubi? (dove?) e viene espresso con  IN + ABLATIVO (anche nel caso del moto in luogo circoscritto).

 

CASO LOCATIVO
I nomi singolari di città, paese e di isola tanto piccola da avere una sola città, per indicare lo stato in luogo utilizzano una particolare TERMINAZIONE IN -AE se appartengono alla prima declinazione e in -i se appartengono alla  seconda declinazione. I nomi pluralia tantum della prima e della seconda declinazione e quelli delle altre declinazioni vengono espressi in ABLATIVO SEMPLICE.  I  sostantivi domus,-us (casa, patria) e rus, ruris (campagna, podere) seguono di norma le regole dei nomi propri di città, con qualche particolarità:
 

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COMPLEMENTI DI MOTO A LUOGO
Indica il luogo verso cui ci si dirige o è diretta l’azione. In latino risponde alla domanda quo? (verso dove?) e viene espresso con IN + ACCUSATIVO  (se indica ingresso) o AD + ACCUSATIVO ( se indica avvicinamento). I nomi di città, paesi e piccole isole vanno in ACCUSATIVO SEMPLICE.

 

COMPLEMENTO DI MOTO DA LUOGO
Indica  il luogo da cui si proviene o da cui prende le mosse l’azione. In latino risponde alla domanda unde? (da dove?) e viene espresso con E/EX, A/AB (DE se il moto avviene dall’altro verso il basso) + ABLATIVO. Con i nomi di città, paese e piccole isole si usa l’ABLATIVO SEMPLICE.

 

COMPLEMENTO DI MOTO PER LUOGO
Indica il luogo attraverso cui si passa. In latino risponde alla domanda quā? (per dove?) e viene espresso con PER + ACCUSATIVO. I nomi che già di per sé indicano passaggio (come porta, percorso, strada, sentiero) vogliono  l’ABLATIVO SEMPLICE.

 

COMPLEMENTO DI ORIGINE (O PROVENIENZA)
Indica il luogo di provenienza, la famiglia la condizione sociale di qualcuno. In latino viene espresso con:
ABLATIVO SEMPLICE, quando viene indicata la famiglia e la condizione sociale di provenienza.
A/AB, E/EX, DE + ABLATIVO, in presenza di un pronome proprio o di un nome comune che indica l’identità del genitore, quando ha senso figurato, indica un’origine remota o si segnala l’origine di un fiume.

 

COMPLEMENTO DI ALLONTANAMENTO ( O SEPARAZIONE)
Indica la persona o la cosa da cui ci si allontana. In latino viene espresso con l’ABLATIVO SEMPLICE oppure preceduto da A/AB (preferibilmente per separazione da persona), E/EX, DE. L’uso delle diverse preposizioni  dipende dai verbi, dai nomi, o dagli aggettivi che le reggono, ed è chiarito da vocabolario.

 

COMPLEMENTO PREDICATIVO DEL SOGGETTO
È un nome o un aggettivo che si riferisce  al soggetto, indicandone una qualità  o una condizione e che completa il significato del predicato verbale. In italiano, come in latino, è retto da alcuni verbi in particolare:
APPELLATIVI (in forma passiva), come “chiamare, dire, dichiarare, soprannominare”; 
ELETTIVI (in forma passiva), come “scegliere, nominare, eleggere, proclamare”; 
ESTIMATIVI (in forma passiva), come “ritenere, stimare, giudicare, valutare, credere”;
EFFETTIVI o CAUSATIVI (in forma passiva), come “rendere, fare, creare”;
COPULATIVI, come “nascere, vivere, morire, sembrare, diventare, restare, risultare”;
ALTRI VERBI (in forma passiva), come “tenere, prendere, trattare, lasciare, usare”.
Può essere introdotto da preposizioni o locuzioni come “ da, in, per, in qualità di, come, quale”.
In latino il complemento predicativo del soggetto è espresso in caso NOMINATIVO. Se è costituito da aggettivo, concorda con il soggetto in caso, genere e numero; se invece si tratta di un nome concorda sempre nel caso (nominativo) e, solo se è possibile, anche nel genere e nel numero.

 

COMPLEMENTO PREDICATIVO DELL’OGGETTO
È  un nome o un aggettivo che si riferisce al complemento oggetto, indicandone una qualità o una condizione e che completa il significato del predicato verbale.
È retto da verbi appellativi, elettivi, estimativi, effettivi in forma attiva ed è introdotto dalle stesse preposizioni o locuzioni del predicativo del soggetto.
In latino il complemento predicativo dell’oggetto è espresso in caso ACCUSATIVO. Se è costituito da un aggettivo, concorda con il complemento oggetto in caso, genere e numero, se invece si tratta di un nome concorda sempre nel caso e, solo se possibile, anche nel genere e nel numero.

 

COMPLEMENTO DI MODO
Indica come si svolge un azione  o si verifica una circostanza.
In latino si trova espresso normalmente con CUM + ABLATIVO. Se il sostantivo che esprime il modo è accompagnato da un attributo, il cum può venire omesso oppure interposto tra l’aggettivo e il sostantivo.

 

COMPLEMENTO DI MEZZO
Indica la cosa, l’animale o la persona attraverso cui si compie un’azione. In latino viene espresso con l’ABLATIVO SEMPLICE se si tratta di una cosa o un animale, con la preposizione PER + ACCUSATIVO, se si tratta di una persona.

 

COMPLEMENTO DI QUALITÀ
Indica le caratteristiche, fisiche o morali, di persone, animali o cose. In latino  si trova in:
ABLATIVO SEMPLICE, se esprime qualità fisiche;
GENITIVO (ma anche ABLATIVO) se si esprime qualità morali;
GENITIVO, se indica determinazioni di peso, numero, misura.
A differenza di quanto avviene in italiano, in latino il complemento di qualità deve contenere obbligatoriamente un aggettivo.

 

COMPLEMENTO DI CAUSA
Indica il motivo per cui si compie un’azione o avviene un fatto. In latino viene espresso con:
ABLATIVO SEMPLICE, soprattutto per indicare una causa interna, relativa cioè a condizioni fisiche o psicologiche;
OB o PROPTER + ACCUSATIVO se la causa è esterna;
PRAE + ABLATIVO, solitamente in proposizioni negative e quando la causa è impediente, ossia quando impedisce che si realizzi quanto affermato dal predicato.
EX, DE, AB + ABLATIVO, quando la causa è interpretata come il punto da cui ha avuto origine qualcosa.

 

COMPLEMENTO DI FINE
Indica lo scopo per cui si compie l’azione. In latino viene espresso con:
AD o IN + ACCUSATIVO;
DATIVO SEMPLICE;
GENITIVO seguito da CAUSĀ o GRATIĀ.

 

COMPLEMENTO DI TEMPO DETERMINATO
Indica il periodo o il momento in cui si verifica l’azione; in latino viene espresso con l’ABLATIVO SEMPLICE.

 

COMPLEMENTO DI TEMPO CONTINUATO
Indica la durata di un’azione o di una circostanza, in latino viene espresso con l’ACCUSATIVO, preceduto o non dalla preposizione PER.

 

COMPLEMENTO D’AGENTE
Indica la persona o l’animale da cui viene compiuta l’azione del verbo di forma passiva. In latino viene espresso con A/AB + ABLATIVO.

 

COMPLEMENTO  DI CAUSA EFFICIENTE
Indica l’essere inanimato da cui viene compiuta l’azione del verbo in forma passiva. In latino viene espresso con l’ABLATIVO SEMPLICE.

 

COMPLEMENTO  DI DENOMINAZIONE
In italiano il complemento di denominazione è un nome, generalmente proprio, che specifica un nome generico di cui un luogo geografico, mese, giorno, nome o soprannome ed è per lo più introdotto dalla preposizione “di”. In latino il nome proprio che specifica quello generico è considerato invece come un’APPOSIZIONE (ossia un nome riferito a un altro per caratterizzarlo meglio), pertanto si trova espresso nello stesso caso del nome generico da cui dipende e del quale il nome proprio è, appunto, una denominazione.

 

COMPLEMENTO  DI COMPAGNIA/UNIONE
Indicano la persona, l’essere animato o la cosa (in quest’ultimo caso parliamo di complemento di unione) in compagnia del quale si compie l’azione o con il quale ci si trova nella circostanza espressa dal verbo. In latino si trova espresso con la preposizione CUM (talvolta da UNA CUM, SIMUL CUM) + ABLATIVO.

 

COMPLEMENTO  DI ARGOMENTO
Indica l’argomento di cui si parla o si scrive. In latino viene espresso con la preposizione DE + ABLATIVO. Quando esprime il titolo di un’opera o di un libro, si può trovare in semplice nominativo, sopratutto se si tratta di un nome proprio di persona.

 

COMPLEMENTO  DI MATERIA
Indica la sostanza o l’elemento di cui è composta una cosa (o una persona, se il senso è figurato). In latino si trova espresso con l’aggettivo corrispondente alla materia, concordato con il sostantivo cui si riferisce, oppure con E/EX, DE + ABLATIVO.

 

COMPLEMENTO  DI LIMITAZIONE
Indica entro quali limiti, ovvero da quale punto di vista, va intesa l’affermazione espressa dal predicato. In latino si trova in ABLATIVO SEMPLICE.

 

COMPLEMENTO  PARTITIVO
Esprime la totalità o l’insieme (di persone, animali o cose) di cui si considera solo una parte; in latino viene espresso in caso GENITIVO con sostantivi indicati la parte di un tutto (come multitudo, pars, numerus, ecc.), dopo superlativi, pronomi interrogativi o indefiniti.
Dopo un superlativo relativo si può trovare anche con E/EX (oppure DE o IN) + ABLATIVO oppure come INTER o APUD + ACCUSATIVO.

 

COMPLEMENTO  DI ABBONDANZA E PRIVAZIONE
In latino il complemento di abbondanza e quello di privazione vengono espressi, di norma, con l’ABLATIVO SEMPLICE. Richiedono l’ablativo di abbondanza o di privazione, a seconda del significato, i seguenti verbi: abundo, affluo (abbandono); careo (manco); compleo, repleo, impleo (riempio), frando, defrando (defraudo) privo, orbo (privo); refercio  (rimpinzo); spolio (spoglio); deficio (manco, sono privo). Anche gli aggettivi di significato affine vogliono l’ablativo della cosa di cui si abbonda o si è privi: affluens, instructus, plenus, refertus, onustus, repletus (pieno, fornito, zeppo, carico, sovrabbondante); expers, nudus, orbus, (privo, spoglio); praeditus (fornito); uber (fertile); vacuus (vuoto).
I verbi egeo, indigeo (ho bisogno) e l’aggettivo plenus possono reggere l’ablativo o il genitivo.

 

COMPLEMENTO  DI ESTENSIONE
In latino viene espresso con l’ACCUSATIVO SEMPLICE, quando è introdotto dagli aggettivi latus, altus, longus; se invece dipende da un sostantivo come planities (pianura), fossa, vallum (trincea), murus (muro) ecc. è assimilato al complemento di qualità e si rende allora con il GENITIVO.
Sono in accusativo di estensione anche le espressioni in longitudinem (in latitudinem, in altitudinem) potēre, “estendersi in lunghezza (in larghezza, in altezza)”.

 

COMPLEMENTO  DI DISTANZA
In latino viene espresso con i verbi absum (disto; composto di sum) e disto (sono distante) costruiti con l’ACCUSATIVO SEMPLICE della distanza e l’ABLATIVO del punto dal quale si colloca la distanza preceduto da A/AB; talvolta compare il GENITIVO preceduto dagli ablativi SPATIO o INTERVALLO.

 

COMPLEMENTO  DI ETÀ
Il complemento di età può essere espresso in latino nei seguenti modi:
1. ACCUSATIVO PLURALE con un numero cardinale seguito dal participio natus, -a, -um;
2. ACCUSATIVO SINGOLARE con un numero ordinale aumentato di un’unità, seguito dal participio agens;
3. GENITIVO, se è preceduto dai nomi puer, puella, adulescens, iuvenis, vir, mulier, senex ecc.;
4. ABLATIVO DEL NUMERALE ORDINALE, aumentato di un’unità, concordato con anno (aetatis).
 

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