I verbi deponenti

 

I verbi deponenti si definiscono così perché “depongono” le desinenze attive per assumere quelle passive, benché il loro significato resti attivo o, in certi casi, riflessivo.
Essi possono essere transitivi, come hortor (esorto), arbitror (ritengo), imitor (imito), oppure intransitivi, come proficiscor (parto), nascor (nasco), morior (muoio).
Come i verbi attivi, vengono classificati in quattro coniugazioni in base alle terminazioni dell’infinito presente:
• Prima coniugazione: -āri
• Seconda coniugazione: -ēri
• Terza coniugazione: -i
• Quarta coniugazione: -īri
Anche le relative vocali tematiche sono le medesime dei verbi attivi: -ā- per la prima coniugazione; -ē- per la seconda, -ĕ- (-ĭ- , -ŏ-) per la terza e -ī- per la quarta.

 

TEMI VERBALI E PARADIGMA
I verbi deponenti non possiedono il tema verbale del perfetto, in quanto, seguendo una coniugazione passiva, formano i tempi e modi del perfetto in maniera perifrastica. Quindi i temi verbali dei verbi deponenti sono solamente due: quello del presente e quelli del supino:
• per ricavare il tema del presente si procede togliendo la desinenze -ri (-i) dall’infinto presente; nei temi della terza coniugazione tra il tema così ricavato e la desinenza di solito si interpone la vocale tematica -ĕ- (-ĭ- , -ŏ-);
• per ricavare il tema del supino si toglie la terminazione -us dal participio perfetto.
Il paradigma comprende:
• la prima e la seconda persona singolare dell’indicativo presente;
• la prima persona singolare dell’indicativo perfetto;
• l’infinito presente.

 

FORMA E SIGNIFICATO DEI MODI INDEFINITI
In generale i verbi deponenti si coniugano come i verbi passivi della corrispondente coniugazione, ma vi sono alcune differenze. Alcuni modi e tempi, oltre che significato attivo, hanno anche forma attiva, anziché passiva; essi sono:
• il participio presente,
• il participio futuro,
• l’infinito futuro,
• il gerundio,
• il supino in -um.
Oltre che la forma passiva hanno significato passivo:
• il gerundivo,
• il supino in -u.
Queste ultime forme sono proprie solo dei verbi deponenti transitivi.

 

I VERBI DEPONENTI IN -IOR
Alcuni deponenti fanno parte del gruppo a coniugazione mista, con uscita in -ior. Questi mutano la -i del tema in -e davanti alla -r e in finale assoluta. Tralasciando i composti, ecco i deponenti in -ior:
gradior, -ĕris, gressus sum, gradi = camminare
morior, -ĕris, mortuus sum, mori = morire
patior, -ĕris, passus sum, pati = soffrire
Il verbo orior, -eris, ortus sum, oriri (sorgere) presenta le terminazioni della quarta coniugazione, tranne che in alcun voci in cui presenta forme della terza:
-  nel presente indicativo (oreris)
-  nell’imperfetto congiuntivo (orerer, orereris ecc.)
-  nell’imperativo, seconda persona singolare (orĕre)
Il participio futuro è oriturus e c’è un antico gerundio oriundus usato con valore aggettivale.
I composti si comportano come il verbo semplice, tranne adorior, -iris, adortus sum, -iri (assalire) che segue sempre la quarta coniugazione.

 

I verbi semideponenti

 

Sono chiamati “semideponenti” alcuni verbi che presentano forma attiva nei tempi derivati dal tema del presente e forma passiva, ma significato attivo, nei tempi derivati dal tema del perfetto. Essi sono:
audeo, -es, ansus sum, audēre = osare
gaudĕo, -es, gavisus sum, gaudēre = godere
solĕo, -es, solitus sum, solēre = essere solito
fido, -is, fisus sum, fidĕre = fidarsi
confido, -is, confisus sum, confidĕre = confidare
diffido, -is, diffisus sum, diffidĕre = diffidere
fio, fis, factus sum, fiĕri = accadere
 

RICORDA
Audeo e soleo sono verbi servili e pertanto sono seguito dall’infinito presente.
Fido e confido reggono per lo più il dativo della persona e l’ablativo della cosa.
Diffido regge il dativo, tanto della persona quanto della cosa.
Fio, utilizzato anche come passivo di facio (essere fatto) è un verbo anomalo.
 

OSSERVA
• I participi perfetti dei verbi semideponenti, escluso soleo, possono avere valore di participio presente: per esempio, gavisus, può significare sia “godendo” che “avendo goduto”.
• Al contrario dei verbi semideponenti, i due verbi revertor (ritorno) e assentior (approvo) hanno le forme derivate dal tema del presente che seguono la coniugazione deponente e le forme derivate dal tema del perfetto che seguono la coniugazione attiva.

 

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