Il sistema verbale del presente

 

LE DESINENZE PERSONALI DEI TEMPI DERIVATI DAL PRESENTE
La desinenza indica la persona e il numero. Inoltre essa segnala se il verbo è di forma attiva o passiva. In latino, infatti, la forma passiva dei tempi derivati dal tema del presente è caratterizzata da desinenze personali specifiche diverse da quelle attive.
 

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Indicativo

INDICATIVO PRESENTE ATTIVO E PASSIVO DELLE CONIUGAZIONI REGOLARI
L’indicativo presente si forma dal tema del presente con le desinenze personali attive e passive.

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INDICATIVO IMPERFETTO ATTIVO E PASSIVO DELLE CONIUGAZIONI REGOLARI
L’indicativo imperfetto si forma con: tema del presente + suffisso modale-temporale -ba- + desinenze personale.

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INDICATIVO FUTURO SEMPLICE ATTIVO E PASSIVO DELLE CONIUGAZIONI REGOLARI
L’indicativo futuro semplice si forma con: tema del presente + suffisso modale-temporale + desinenze personali.

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Congiuntivo

CONGIUNTIVO PRESENTE ATTIVO E PASSIVO DELLE CONIUGAZIONI REGOLARI
Il congiuntivo presente attivo e passivo delle coniugazioni regolari si forma dal tema del presente secondo questo schema: tema del presente + suffisso modale-temporale -ā- (-ē- per la prima coniugazione) + desinenze personali.

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CONGIUNTIVO IMPERFETTO ATTIVO E PASSIVO DELLE CONIUGAZIONI REGOLARI
Il congiuntivo imperfetto attivo e passivo si forma dal tema del presente secondo questo schema: tema del presente + suffisso modale-temporale -re- + desinenze personali.
In pratica, per ottenere il congiuntivo imperfetto attivo e passivo di qualsiasi verbo è sufficiente aggiungere le desinenze personali all’infinito presente attivo. Il congiuntivo imperfetto latino corrisponde a due tempi italiani: il congiuntivo imperfetto, appunto, e il condizionale presente (usato soprattutto nei periodi ipotetici).

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Imperativo

IMPERATIVO PRESENTE E FUTURO
Come in italiano, anche in latino, il modo imperativo esprime un ordine, un invito o un’esortazione. L’imperativo latino ha due tempi, il presente e il futuro; quest’ultimo, assente in italiano, è usato quando l’ordine o l’esortazione sono destinati a restare validi nel tempo oppure non prevedono un’esecuzione immediata (perciò lo troviamo soprattutto nelle leggi e nelle massime); si usa anche in periodi che presentano altri verbi al futuro. Entrambi i tempi si formano dal tema del presente a cui si aggiungono le desinenze personali proprie dei questo modo. L’imperativo presente si declina solo alla seconda persona singolare e plurale, il futuro alla seconda e alla terza singolare e plurale.

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IMPERATIVO ATTIVO

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• I verbi in -io all’imperativo presente hanno le stesse uscite dei verbi della terza coniugazione; lo stesso avviene per l’imperativo futuro, tranne che alla terza persona plurale, che mantiene la -i del tema ed è quindi analoga a quella dei verbi della quarta coniugazione.
• L’imperativo passivo non è quasi mai usato: difficilmente, infatti, si ordina a qualcuno di subire un’azione.
• Sono privi della vocale tematica i seguenti imperativi: dic (da dico), duc (da duco), fac (da facio), fer (da fero).

IMPERATIVO NEGATIVO
Quando in latino un comando è negativo ed è alla seconda persona, viene espresso in uno dei seguenti modi:
ne + congiuntivo perfetto,
congiuntivo esortativo, ossia con ne + congiuntivo presente, quando si tratta di esortazione o preghiera;
noli/nolite (non volere/non vogliate) + infinito presente;
cave/cavete preferibilmente senza ne (cerca/cercate di non), cura/curate ne, fac/facite ne (fai/fate in modo di non) oppure vide/videte ne (vedi/vedete di non) + congiuntivo presente;
imperativo positivo preceduto dalla negazione ne (nel latino arcaico e in poesia).
La prima modalità (ne + congiuntivo perfetto) ha un tono più energico, in quanto esprime un comando perentorio, che non ammette incertezze; le altre, invece, indicano un’esortazione, un invito meno perentorio e più dolce.

RICORDA
• Il comando negativo al futuro viene espresso con ne + imperativo futuro.
• Per coordinare due comandi, si usa la congiunzione negativa neve (neu) se il primo comando è negativo; neque (nec) se il primo comando è affermativo.
• Nelle espressioni di divieto e proibizione che contengono i pronomi e aggettivi indefiniti nemo e nullus non si trova la negazione (ne) dato che il senso negativo è già da essi espresso.

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