La proposizione interrogativa diretta


L’interrogativa diretta è una proposizione indipendente che si riconosce facilmente perché ha il punto interrogativo in fondo e rivolge una domanda direttamente all’interlocutore.
L’interrogativa diretta può essere:
semplice, se è costituita da una sola proposizione; può essere introdotta da pronomi, aggettivi e avverbi interrogativi;
disgiuntiva (o doppia), se è formata da due o più proposizioni che si escludono a vicenda. Sono introdotte da: utrum … an (o), -ne (enclitica) … an; nessuna particella … an. Il secondo membro può essere espresso ecletticamente da an non (o no?) o, più raramente, da necne:

Fecistine iniuriam mihi an non?
Mi hai recato offesa o no?

 

L’interrogativa diretta può essere inoltre:
Reale, quando chi interroga esprime in forma di domanda un’incertezza o un dubbio e ignora la risposta. In assenza di altri elementi interrogativi (pronomi, aggettivi, avverbi), le interrogative reali possono essere introdotte da -ne (enclitica):

Veniesne mecum Romam?
Verrai con me a Roma?

 

Retorica, quando si pone una domanda per la quale si sottintende una risposta affermativa o negativa; equivale di fatto a un’enunciazione. Le interrogative retoriche sono introdotte da nonne se è implicita una risposta affermativa, fa num se è implicita una risposta negativa.

Nonne patriae leges cognoscis?
Non conosci forse le leggi della patria? (certo che le so)

Num putas me tecum Romam venturum esse?
Credi forse che io verrò con te a Roma? (certo che non verrò)

 

Enfatica, quando presenta il verbo all’infinito, perché sottintende un verbo di opinione.

Me id fecisse?
Io, aver fatto questo?!

 

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