I verbi anomali

 

Alcuni verbi latini hanno una coniugazione irregolare, per questo sono detti anomali. Essi vengono definiti anche semiatematici, perché, in molte voci derivate dal tema del presente, non hanno la vocale tematica. L’assenza della vocale tematica caratterizza l’indicativo presente (seconda e terza persona singolare e seconda persona plurale), l’imperativo presente e futuro, l’infinito presente e il congiuntivo imperfetto. I tempi derivati dal tema del perfetto e dal supino sono invece regolari. Oltre a sum, i verbi anomali sono:
Volo, vis, volui, velle = volere
Nolo, non vis, nolui, nolle = non volere
Malo, mavis, malui, malle = preferire
Fero, fers, tuli latum, ferre = portare, produrre
Fio, fis, factus sum, fieri = essere fatto divenire
Eo, is, ii (o ivi), itum, ire = andare
Edo, edis, esum, edĕre = mangiare
Anomali sono anche i loro composti.

 

Volo, nolo, malo

Volo presenta un’alternanza vocalica nella radice tra o, e, u (vol-, vel-, vul-) a seconda del fonema che segue la l: troviamo infatti vol- prima di a, e, o, u (volam, voles, volo, volumus, ecc.); vel- prima di i o di altra l (velim, vellem ecc.); vul- prima di consonanti diverse dalla l (vulti ecc.). Altre particolarità di questo verbo sono:
• il participio presente volens, che ha valore di aggettivo e assume il significato di “benigno”;
• le forme di cortesia “si vis”, “si vultis” (se vuoi, se volete), che si trovano anche nella forma contratta sis, sultis;
• la forma visne? (vuoi?), che si può trovare contratta in vin?;
• le forme arcaiche volt e voltis per vult e vultis;
Nolo nasce dalla fusione di non + volo; in alcune forme la negazione rimane staccata dal verbo: non vis, non vult, non vultis.
Malo nasce dalla fusione di magis + volo (voglio di più = preferisco).
 

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RICORDA
Volo, nolo e malo sono anche verbi difettivi, mancano cioè di alcune forme: il gerundio, il gerundivo, il supino e i tempi da esso derivati. Inoltre soltanto nolo ha l’imperativo.
Non sono usate le forme passive.
Noli/nolite + infinito presente rappresenta uno dei modi per esprimere un comando negativo alla seconda persona singolare o plurale.

Fero e i suoi composti

Il verbo fero, fers, tuli, latum, ferre (portare, sopportare, produrre) si forma a partire da tre diversi temi verbali:

• Tema del presente: fer-
• Tema del perfetto: tul-
• Tema del supino: lat-

Come gli altri verbi anomali, anche fero presenta forme prive della vocale tematica, precisamente davanti a desinenze che cominciano per -s-, -r-, -t-:
- indicativo presente (seconda e terza persona singolare attive e passive, seconda persona plurale attiva);
- congiuntivo imperfetto attivo e passivo;
- imperativo presente attivo e passivo (tranne la seconda persona plurale passiva);
- imperativo futuro;
- infinito presente attivo e passivo.
Tutte le altre forme derivate dai temi del perfetto e del supino sono regolari.
Il perfetto tuli, anticamente tetuli, è di per sé il perfetto del verbo tollo (alzo), ma viene usato come perfetto di fero in assenza di un tema del perfetto derivato dalla radice fer-.
Il verbo tollo ha passato a fero sia il perfetto tuli sia il supino latum.
 

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Come fero si coniugano i suoi composti:
Affero, attuli, allatum, afferre = apportare
Antefero, antetuli, antelatum, anteferre = anteporre
Aufero, abstuli, ablatum, auferre = portar via
Circumfero, circumtuli, circumlatum, circumferre = portare attorno
Confero, contuli, collatum, conferre = portare insieme
Defero, detuli, elatum, deferre = deferire
Differo, distuli, dilatum, differre = differire
Effero, extuli, elatum, efferre = portar fuori
Infero, intuli, illatum, inferre = portar dentro
Offero, obtuli, oblatum, offerre = offrire
Perfero, pertuli, perlatum, perferre = sopportare
Praefero, praetuli, praelatum, praeferre = preferire
Profero, protuli, prolatum, proferre = portare innanzi
Refero, rettuli, relatum, referre = riferire
Suffero, sustuli, sublatum, sufferre = sopportare
Transfero, transtuli, translatum, transferre = trasferire

 

Fio e il passivo dei composti di facio

Fio, fis, factus sum, fieri è un verbo irregolare di forma semideponente, che appartiene alla quarta coniugazione. Ha tre significati fondamentali:

-  “essere fatto” come forma che supplisce il passivo di facio;
-  “divenire”, con valore intransitivo;
-  “accadere, capitare”, solo in forma impersonale (fit ut, accade che; factum est ut, accade che).

Il tema verbale originario è fi- dal quale però si ricavano solo le forme derivate dal tema del presente, tranne il gerundivo.
Per le forme mancanti si ricorre al passivo del verbo facio o ad alcune voci di sum:
-   forme passive di facio sono quelle del participio perfetto (factus), del sistema del perfetto, del gerundivo (faciendus) e dell’infinito futuro passivo con il significato di “stare per essere fatto” (factum iri);
-   forme di sum sono il participio futuro (futurus) e l’infinito futuro attivo (futurum esse o fore).
Ricorda che l’infinito presente (fieri) è di forma passiva e che l’imperfetto congiuntivo segue la terza coniugazione (fiĕrem invece di firem).
 

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Fio funge anche da passivo di facio. I verbi composti di facio formano il passivo in due modi diversi.
• I composti con elementi di più sillabe (radicali verbali o avverbi, come satis) e che escono in -facio mantenendo nell’attivo l’-a- radicale formano il passivo in fio
 

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• I composti con elemento monosillabico che escono in -ficio hanno il passivo in -ficior
 

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Eo e i suoi composti

Il verbo eo, is, ii (o ivi), itum, ire (andare) nelle forme che derivano dal tema del presente mostra una serie di anomalie. Non presenta anomalie nelle forme derivanti dal perfetto, nell’uso prevale la forma ii (anziché ivi) anche contratta in ī quando è seguita da -s- (isti, issem ecc.).

I tempi derivanti dal tema del supino sono regolari.
 

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Eo è un verbo intransitivo, quindi non esistono forme passive se non nelle espressioni impersonali (itur,si va; ibatur, si andava; itum esti, si andò). Esiste anche l’infinito passivo iri, sempre con valore impersonale, utilizzato per formare l’infinito futuro passivo della coniugazione regolare (amatum iri, stare per essere amato)

I composti di eo sono numerosi e si coniugano come il verbo semplice. Ecco i più usati:
Abeo, -is, abui, abitum, abire = andar via
Adeo, -is, adii, aditum, adire = affrontare
Anteeo, -is, anteii, anteitum, anteire = superare
Curcumeo, -is, circumii, circumitum, circumire = circondare
Coeo, -is, coii, coitum, coire = riunirsi
Exeo, -is, exii, exitum, exire = uscire
Ineo, -is, inii, initum, inire = entrare
Intereo, -is, interii, interitum, interire = perire
Obeo, -is, obii, obitum, obire = andare verso
Pereo, -is, perii, (periturus), perire = perire
Praeeo, -is, praeii, praeitum, praeire =precedere
Praetereo, -is, praeterii, praeteritum, preterire = passare oltre
Prodeo, -is, prodii, proditum, prodire = abanzare
Redeo, -is, redii, reditum redire = ritornare
Subeo, -is, subii, subitum, subire = subire
Transeo, -is, transii, transitum, transire = attraversare
Veneo, -is, venii, venire = essere venduto

Alcuni composti formati con un prefisso che regge l’accusativo, come transeo, ineo, praetereo, sono transitivi e presentano le regolari forme passive.
Pereo manca del supino, ma ha il participio futuro (periturus); è spesso usato con il significato di “sono mandato in rovina” come passivo di perdo (mando in rovina) che non ha un passivo proprio.
Veneo manca del supino e viene utilizzato con il significato di “sono messo in vendita” come passivo di vendo (vendo, metto in vendita) che non ha forme passive proprie.
Due composti particolari di eo sono queo, quivi, quire (potere) e nequeo, nequivi, nequire (non potere), usati raramente, per lo più all’indicativo perfetto e al congiuntivo.
 

I VERBI IN -ĬO O A CONIUGAZIONE MISTA

I verbi in -ĭo escono alla prima persona singolare dell’indicativo presente come quelli appartenenti alla quarta coniugazione, ma presentano -ĕre all’infinito, come quelli della terza coniugazione. Tali verbi hanno il tema in -ĭ- breve, e non in -ī- lunga come accade per quelli della quarta. Proprio per il fatto che seguono in alcune forme la terza coniugazione e in altre la quarta, si dice che questi verbi appartengono a una coniugazione mista. La loro differenza di coniugazione riguarda soltanto il tema del presente, nel quale la -ĭ- del tema si trasforma in -ĕ- davanti a -r- e in finale di parola.
Ecco la coniugazione attiva e passiva del verbo capio, -is, cepi, captum, capĕre (prendere).

 

INDICATIVO PRESENTE ATTIVO E PASSIVO

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INDICATIVO IMPERFETTO ATTIVO E PASSIVO

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INDICATIVO FUTURO SEMPLICE ATTIVO E PASSIVO

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CONGIUNTIVO PRESENTE ATTIVO E PASSIVO

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CONGIUNTIVO IMPERFETTO ATTIVO E PASSIVO

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IMPERATIVO PRESENTE E FUTURO

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